Società Italiana della Scienza del Suolo

"In Soil We Trust"

News

19 aprile 2019

Claudio Zaccone presidente della Soil System Sciences Division della European Geosciences Union (EGU)

Carissimi soci,
è con grande piacere che vi comunico che il Prof. Claudio Zaccone, Consigliere della Società Italiana della Scienza del Suolo, è stato eletto Presidente della Soil System Sciences Division della European Geosciences Union (EGU) per il biennio 2019–2021 (https://www.egu.eu/elections/egu-extraordinary-spring-election-2019/).
Mi congratulo a nome della Società Italiana della Scienza del Suolo con il Prof. Zaccone per il prestigioso traguardo raggiunto.
L’EGU è la principale associazione scientifica europea operante nel campo delle Geoscienze, dedicata alla ricerca dell'eccellenza nelle Scienze della Terra, della Planetologia e delle Scienze dello Spazio. Sono convinta che la nomina del Prof. Zaccone a presidente della Soil System Sciences Division rafforzerà i rapporti della nostra società con l’EGU e sarà di stimolo per tutti noi a contribuire al rafforzamento della Divisione in ambito EGU.
Cordiali saluti,
Paola Adamo

19 aprile 2019

Rattan Lal insignito del 2019 Japan Prize

La scorsa settimana, in Giappone, Rattan Lal è stato insignito del 2019 Japan Prize, uno dei più prestigiosi premi scientifici e tecnologici al mondo.
In tale occasione Lal è stato intervistato dal collaboratore di Forbes, Bruce Y. Lee.
Potete leggere l'intervista al seguente link.

15 aprile 2019

"In memoriam" Prof. Andrea Buondonno

Il 20 marzo 2019 è venuto a mancare il collega Andrea Buondonno, Professore di Pedologia presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, dalla fine del 1995.

Prima di allora, dal 1977 Andrea ha prestato servizio, inizialmente come assegnista, poi come ricercatore e professore associato di Chimica Agraria, presso l’Università di Napoli Federico II, Facoltà di Agraria di Portici.

Le sue esercitazioni di Chimica Generale ed Inorganica con Applicazioni di Analitica sono rimaste nella mia memoria come in quella di tanti miei colleghi. Andrea era vulcanico e molto preparato. Generoso e gentile. Riempiva la lavagna di formule ed equazioni e se fosse stato per lui ci avrebbe tenuti a lavorare fino a notte fonda.

A Portici, Andrea ha tenuto i corsi di Fertilità del Suolo e Nutrizione delle Piante, di Prodotti Chimici in Agricoltura, di Chimica del Suolo e di Pedologia. La sua attività scientifica ha riguardato molteplici temi propri della Chimica Agraria relativi agli aspetti chimici, biochimici, biotecnologici, pedologici ed ecologici del sistema acqua-suolo-pianta-atmosfera.

Chi, come me all’epoca giovane ricercatrice, frequentava il Dipartimento di Scienze Chimico-Agrarie, ricorda la sua passione per la tecnica dell’Elettro-Ultra-Filtrazione (EUF), proposta nel 1976 da K. Németh, che permette di suddividere i nutrienti in frazioni a differenti livelli di disponibilità per le piante, fornendo indicazioni utili per la definizione dei piani di fertilizzazione.

Dal 1995, Andrea ha afferito al settore scientifico disciplinare Pedologia trasferendosi presso la Facoltà di Scienze Ambientali della Seconda Università di Napoli, attuale Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.

Dal 2005 è stato professore ordinario di Pedologia presso lo stesso Ateneo.

Andrea era innanzitutto uno studioso, sempre disponibile ad ascoltare e a dare consigli utili e preziose spiegazioni.

Una persona di grande sensibilità, signorile in ogni occasione.

Lavorare con lui era molto stimolante e per questo era stimato e amato dagli studenti e dai colleghi che hanno avuto la fortuna di incontrarlo e lavorarci insieme.

Di certo devo a lui e alla sua pazienza le mie competenze in materia di diffrattometria a raggi-X. Le diapositive della mia prima presentazione orale al convegno della Società Italiana di Ecologia a Siena nel lontano 1986, le devo a lui che, non essendovi all’epoca i mezzi attuali, spese un’infinità di tempo per aiutarmi a prepararle.

In ambito SISS Andrea è stato molto attivo e ha ricoperto numerosi ruoli:

  • Componente della IV Commissione “Fertilità del Suolo” (2000-2003);
  • Coordinamento del Gruppo di Lavoro "Innovazione, affinamento e validazione di procedure analitiche per la diagnosi di fertilità dei suoli" (2000-2003);
  • Componente della V Commissione “Pedologia” e della VIII Commissione “Suolo e Ambiente” (2006-2009); Componente della IV
  • Commissione “Fertilità del Suolo” (2009-2013);
  • Coordinatore del Gruppo di Lavoro "Biodiversità e Pedodiversità", dal 2010;
  • Presidente della I Divisione “Il Suolo nello spazio e nel tempo” (2015-2016).

Sono certa di interpretare il desiderio di quanti in ambito SISS hanno avuto il piacere di collaborare con lui, affermando che Andrea ci mancherà.

Ho ricevuto in qualità di presidente tanti messaggi di cordoglio. Riporto come esemplificative le parole inviate dalla collega Maria Teresa dell’Abate: “l'energia, l'entusiasmo e la creatività di Andrea mal si adattano al lutto della sua scomparsa. A tutti noi che lo abbiamo conosciuto e che abbiamo avuto il privilegio di collaborarci mancherà tanto; la comunità della SISS perde una voce originale”.

E' stato un privilegio lavorare con lui e il suo ricordo resterà vivo a lungo in me e in tutti coloro che lo hanno conosciuto.

Paola Adamo

11 gennaio 2019

"In memoriam" Dott. Luciano Lulli

Il collega ed amico dott. Luciano Lulli è scomparso alla fine dello scorso dicembre, all’età di 83 anni. Era socio onorario della Società Italiana della Scienza del Suolo, dopo esserne stato per molti anni socio, Presidente della V^ Commissione e Consigliere Direttivo. Luciano si vantava di essere stato allievo del prof. Fiorenzo Mancini e di aver appreso la scienza della sua vita, la Pedologia, in quell’ambiente culturale così stimolante e produttivo che fu la Scuola fiorentina degli anni ’70-’80. Divenne sperimentatore prima, direttore poi, della Sezione di Genesi, Classificazione e Cartografia del suolo dell’Istituto Sperimentale per lo Studio e Difesa del Suolo di Firenze, collaborando strettamente con il Direttore Dott. Giulio Ronchetti, anche lui proveniente dalla stessa Scuola. Negli ultimi anni della sua carriera si era trasferito a Catanzaro lido, dove aveva diretto la sezione di Tecnologia del Suolo.

Dal punto di vista scientifico, Luciano ha avuto il grande merito di introdurre in Italia il metodo americano di rilevamento del suolo in campagna, basato sullo studio approfondito ed accurato del profilo e sulla lettura del pedopaesaggio, mettendo in relazione le figure e i processi pedogenetici osservabili negli orizzonti del suolo con i caratteri dell’ambiente e i processi che modellano il paesaggio circostante il profilo.

La cartografia del suolo, soprattutto alla scala di dettaglio, è diventata nelle sue mani lo strumento per esplorare nuovi mondi, in primis, quello dei suoli vulcanici. Prima del lavoro di Luciano i suoli vulcanici in Italia erano malamente trascurati, ed è solo grazie alle sue intuizioni e alle sue ricerche che oggi abbiamo un’idea della loro grande importanza. Gli studi davvero pioneristici di Luciano e del suo gruppo di ricerca sui suoli derivati da vulcaniti hanno consentito invece di aprire nuovi orizzonti sulla natura e formazione di questi suoli, sulla loro diffusione e importanza ambientale e agronomica, in Italia e nel mondo.

Lo studio di dettaglio del profilo e del paesaggio è stato anche utilizzato da Luciano e suoi collaboratori per la comprensione della genesi delle terre rosse, evidenziando la paleogenesi di questi suoli.

Sempre la cartografia di dettaglio ha consentito a Luciano di indagare le relazioni tra le qualità dei suoli e la risposta quantitativa e soprattutto qualitativa delle colture, a cominciare dalla vite e allargandosi poi ad altre colture, quali l’olivo e la patata. In un tempo in cui la cultura agronomica ed enologica dominante riteneva che fossero solo l’agrotecnica e l’enotecnica a determinare la qualità del vino, l’approccio scientifico iniziato da Luciano ha consentito di dimostrare l’effetto dei fattori naturali, soprattutto del suolo. Nel fare questo, è stato il primo ad evidenziare l’importanza dell’ambiente radicale nel determinare la fenologia della pianta: “per capire come funziona la pianta, bisogna guardare dal basso, mettendosi dalla parte delle radici” affermava già negli anni ‘80.

Chi ha conosciuto Luciano ha avuto modo di apprezzarne il carattere schietto e a volte polemico, ma sempre aperto e intellettualmente onesto. Memorabili le sue battaglie nel sostenere la natura di ricerca scientifica della cartografia del suolo, contrastando anche fieramente chi la riteneva invece una mera attività tecnica, oppure nell’affermare la necessità di un approccio olistico allo studio del suolo, in contrasto con l’approccio riduzionista, o ancora nell’evidenziare la natura del suolo come sistema dinamico e complesso, che non consente di prevedere la risposta colturale attraverso l’analisi di pochi caratteri statici.

Luciano è sempre stato un entusiasta, capace di trasmettere ai suoi allievi il “brivido” della scoperta scientifica, della comprensione di fenomeni naturali a prima vista inspiegabili. Non sempre gradito all’accademia, è stato invece molto apprezzato dagli studenti che ha seguito nelle tesi di laurea e dai partecipanti ai molti corsi di formazione professionale organizzati dalle Regioni dove ha svolto una grande attività di docenza e tutoraggio.

La sua eredità scientifica ed il suo ricordo rimangono vivi in tutti i pedologi italiani.